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Come ottenere la tecnica corretta di corsa, secondo gli esperti
Come ottenere la tecnica corretta di corsa, secondo gli esperti. Gli allenatori di corsa spiegano qual è la tecnica corretta per correre, sia per velocisti che per corridori di lunga distanza.
Uno degli aspetti più affascinanti del running è che sembra facile. La preparazione è semplice: indossa il tuo abbigliamento da allenamento preferito, scegli una buona playlist, prendi le tue scarpe da corsa ed è tutto pronto per iniziare.
Ma per quanto correre possa sembrare facile a molti, la tecnica e la forma corretta richiedono tempo per essere perfezionate.
Secondo l’allenatore Jesse Chapman, una “forma scorretta” si riconosce da:
“Mancanza di stabilità del tronco, eccessiva torsione inutile durante la corsa e modelli di appoggio del piede troppo distanti dal centro di massa del corpo.”
È normale vedere diverse tecniche di corsa, poiché ogni persona ha una struttura anatomica differente; tuttavia, ci sono alcuni principi fondamentali che definiscono una tecnica corretta, sia che tu ami la velocità sia che tu preferisca le lunghe distanze.
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Qual è la tecnica corretta per i velocisti?
Per capire meglio la tecnica corretta per i velocisti, Chapman descrive la meccanica dalla testa ai piedi:
“Per quanto riguarda il tronco, è importante mostrare stabilità e solidità. Molti corridori si muovono lateralmente con la parte superiore del corpo, e questo, da allenatore, mi fa pensare a una possibile instabilità degli obliqui (muscoli addominali laterali) o delle anche”, spiega Chapman.
Se sei un velocista, avrai probabilmente sentito che le braccia devono essere piegate a 90 gradi durante la corsa. Questo è vero, ma solo in un momento specifico della falcata, sottolinea Chapman.
“Osservando le braccia, devono imitare il movimento delle gambe. Quindi, se le gambe formano un angolo di 90 gradi in un punto della falcata, anche le braccia dovrebbero trovarsi nella stessa angolazione in quel momento”, dice.
Ci saranno momenti in cui le gambe formeranno angoli più acuti o più ottusi, e lo stesso vale per le braccia. L’aspetto fondamentale è che braccia e gambe si muovano insieme, specialmente quando si lavora su velocità, potenza e pliometria. Se le braccia non collaborano con le gambe, si può percepire una falsa sensazione di forza, si rimane troppo a lungo a contatto col terreno e si perde efficienza.
Inoltre, è importante che le braccia non superino la linea mediana del corpo per mantenere un movimento fluido e orientato in avanti. In breve, se l’obiettivo è spostarsi rapidamente in avanti, anche le braccia devono muoversi in quella direzione.
Per quanto riguarda la parte inferiore del corpo, Chapman sottolinea che spesso si discute molto sul modello di appoggio tra corridori di fondo e velocisti (tema che affronteremo tra poco).
Durante la corsa, il piede dovrebbe essere in dorsiflessione (cioè con le dita rivolte verso la parte superiore della scarpa) e l’appoggio dovrebbe avvenire sull’avampiede/metatarso.
Questo perché se si atterra con il tallone, il piede finirà davanti alle anche, creando una forza frenante che rallenta l’andatura.
“Al contrario, se si impatta con il metatarso, ogni appoggio è un aiuto. Non si perde velocità nel momento del contatto con il suolo. Dal punto di vista dell’efficienza, consente di avanzare senza perdere energia. Si attivano più muscoli, è vero, ma il movimento è più efficace”, spiega Chapman.
Atterrare con il tallone, soprattutto durante le lunghe distanze, può causare stress sul femore (osso della coscia) e sull’articolazione dell’anca, portando a tensioni nella banda ileotibiale e dolori al ginocchio o alla tibia.
Qual è la tecnica corretta per i corridori di lunga distanza?
Riguardo alla tecnica corretta per correre, Jes Woods – allenatrice Nike Running, ultramaratoneta, e Head Coach di ultra e trail al Brooklyn Track Club – afferma:
“Si arriva a un punto in cui la tua tecnica è la tua tecnica, e il tuo appoggio è il tuo appoggio. Ma ci sono alcune regole generali.”
Per aiutare i corridori a migliorare la meccanica, Woods parte con un’analisi “dalla testa ai piedi”.
“La prima cosa di cui parlo è tenere la testa alta. Io sono una persona visiva, quindi dico: ‘immagina un filo che ti tira dalla sommità della testa, dandoti più altezza. Poi, quando il filo si spezza, resti con quella postura.’”
Le spalle non devono essere sollevate verso le orecchie. Woods consiglia di rilassarle con un respiro profondo seguito da un’espirazione. Ma non bisogna nemmeno abbassarle troppo fino ad arcuare la schiena. La posizione ideale è rilassata, con la colonna vertebrale neutra, che permette una leggera inclinazione in avanti. Questo facilita l’attivazione dei glutei.
La leggera inclinazione deve partire dai piedi, non dalle anche, e dovrebbe dare l’impressione di cadere in avanti.
Questa inclinazione favorisce l’appoggio sul mesopiede. Woods consiglia di non concentrarsi sull’impatto a terra, ma piuttosto di osservare che il piede atterri sotto il corpo, in linea con le anche.
Anche le mani devono essere rilassate:
“Le voglio rilassate, ma non molli o agitate come un T-Rex”, scherza.
È normale che le braccia si muovano leggermente in diagonale, ma non dovrebbero incrociare la linea mediana del corpo.
Forse hai notato corridori che esagerano con le falcate o rimbalzano mentre corrono. Nessuna delle due è una tecnica corretta: abbassano la cadenza e aumentano il rischio di infortuni.

Come migliorare la propria tecnica di corsa
Oltre a concentrarsi sulla stabilità del core e a fare ripetizioni tecniche, è essenziale includere nella routine anche esercizi di recupero, se non lo si è già fatto.
Attività come yoga, massaggi sportivi, fisioterapia, esercizi con elastici, mobilità articolare e agopuntura aiutano a mantenere i muscoli in buona salute. Questi esercizi impediscono che il corpo trascuri certi gruppi muscolari a causa di schemi motori sbagliati.
Allenare la tecnica con gli sprint
Un altro modo per migliorare la tecnica è includere gli sprint.
Chapman consiglia di fare più sprint perché offrono una maggiore varietà nei movimenti rispetto alla corsa su lunga distanza.
“Gli sprint rafforzano il modello motorio che cerchiamo di replicare nella corsa. Bisogna pensare a una corsa lunga come a uno sprint con un’ampiezza minore, ma con più controllo.”
Ad esempio:
Se corri 3 volte a settimana: aggiungi 10 sprint da 50 metri, una o due volte a settimana.
Se corri 6-7 volte a settimana: alla fine degli allenamenti leggeri, inserisci 5 o 6 sprint da 100 metri.
Gli sprint due volte a settimana aiutano anche a interrompere il movimento ripetitivo della corsa, mantenendo sano il corpo e migliorando la tecnica nel tempo.
L'importanza della forza
Integrare l’allenamento della forza nella tua routine può fare una grande differenza nel migliorare la tecnica di corsa.
“Sollevare pesi rende il tessuto connettivo più resistente e migliora la resilienza dell’atleta”, afferma Chapman.
“In palestra, si eseguono molti movimenti funzionali che rafforzano la capacità atletica. E maggiore è la tua capacità atletica, minore è il rischio di infortuni.”
Costanza e pazienza
Sì, tutto questo può sembrare molto. Ma come per ogni cosa, migliorare la tecnica di corsa richiede intenzione, buone abitudini, costanza e pazienza.
“Se ti impegni, puoi iniziare a vedere miglioramenti nella tua tecnica in sole due o tre settimane”, conclude Chapman.